Eremo celestiniano

Madonna dell’Altare

A 1272 metri sul livello del mare, immerso nel cuore dell’Appennino Abruzzese , dopo un lungo periodo di restauro l’Eremo Celestiniano della Madonna dell’Altare è stato restituito ai fedeli.

Quando l’eremita Pietro Angelerio giunse nel 1231 a Palena, aveva poco più di vent’anni. Lasciata la vita cenobitica del convento, si mette in cammino diretto verso Roma ma il suo viaggio fu interrotto da una tormenta di neve che lo costrinse a fermarsi in una piccola grotta tra Scontrone e Castel di Sangro. Dopo alcuni giorni desistette dal suo proposito di andare a Roma e si diresse verso la Majella, ai piedi del monte Palleno.

Il giovane Pietro aveva sempre sognato i luoghi di quella famigerata Majella. E qui infatti, in un “anfratto” nel quale riusciva a stare disteso, fra Pietro trascorse quasi tre anni immerso nella preghiera e nella più profonda spiritualità.

Riparte da Palena tra il 1233 e il 1234.

Madonna dell'Altare

Foto di Nando Napoleone del 1920

Un immagine che ritrae la Famiglia Perticone nella loro quotidianità.

Madonna dell'Altare

Foto di Nando Napoleone del 1970

Festa con la tradizionale scampagnata del 2 di luglio presso la Madonna dell’altare.

Una tradizione antica che si spera si perpetui sempre nel rispetto del significato dei valori che rappresenteranno da sempre la Madonna dell’Altare e i suoi profondi significati di raccoglimento e misticità

La costruzione del complesso monastico fu realizzata dai monaci celestini intorno al XIV secolo per tramandare ai posteri la memoria della prima residenza eremitica del loro fondatore. Nei secoli diviene centro devozionale per tutti i fedeli dei comuni vicini.

Il complesso monastico rimase in loro possesso sino allo scioglimento della regola, avvenuto nel 1807, in seguito alle conseguenze dell’editto Napoleonico.

Dopo l’andar via dei frati, la famiglia baronale Perticone ne fece la propria residenza estiva. In molte occasioni i baroni permettevano ai pellegrini di trascorrervi la notte, soprattutto in occasione della festa della Madonna, quando compagnie provenienti dai territori limitrofi accorrevano per lodare la Madonna cantando “ evviva Maria… Maria evviva! L’alto silenzio del bosco ne ripeta per sempre l’ eco” .

Nel 1970 il santuario venne con un atto alto e nobile donato al Comune di Palena affinché i suoi valori storici e di misticità potessero essere da quel momento e per sempre patrimonio di tutti.

Uscito indenne dalle due guerre mondiali e dall’ occupazione nazifascista, nel 1984, fu colpito da un terremoto che causò il danneggiamento del tetto. Grazie ai fondi nazionali stanziati per la ristrutturazione l’Eremo è tornato a risplendere.

Il giovane Pietro aveva sempre sognato i luoghi di quella famigerata Majella. E qui infatti, in un “anfratto” nel quale riusciva a stare disteso, fra Pietro trascorse quasi tre anni immerso nella preghiera e nella più profonda spiritualità.

Riparte da Palena tra il 1233 e il 1234.

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Eramo celestiano
Eremo celestiniano

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Palena (CH)

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